CAMPANIA – TAV. 16
DA TORRE GAVETA A CAPO SOTTILE
Il Golfo di Napoli si sviluppa tra Capo Miseno e Punta Campanella, coronato a Nord dalle isole Ischia e Procida ed a Sud da Capri. Il traffico intensissimo di ogni sorta di battelli mercantili, da diporto e militari fa consigliare una particolare attenzione e la consultazione delle norme particolari e prescrizioni alle singole specifiche Capitanerie dell’ampio golfo.
Lungo la costa di natura sabbiosa e rocciosa, spicca Capo Miseno, grosso masso di tufo, coltivato solo nella zona rivolta alla terraferma: è unito ad essa da un istmo di sabbia. Sul capo si trova una torre addossata a una costruzione a 2 piani, entrambe bianche, con sopra il fanale n. 2402. Ad Est del capo si trova una boa che emette luce a lampi gialli: subito a Nord inizia un’ampia zona di coltivazioni di mitili, interdetta e comunque pericolosa per la navigazione. Nella parte settentrionale del Golfo di Pozzuoli bisogna fare attenzione ad alcune secche.
L’Isola di Nisida è anch’essa di natura vulcanica: è infatti uno dei tanti crateri spenti della zona. La sua forma circolare racchiude un piccolo bacino, Porto Paone, a cui si accede attraverso una piccola insenatura; le sue sponde sono alte e rocciose. All’estremo Nord è sistemato il faro n. 2416 su di un palo verde alto 5 m. Nei pressi della riva, a SW dell’isola, si segnala il pericolo di frane o caduta di massi e irregolarità dei fondali. Tenersi al largo. Superata l’isola e arrivati nei pressi di Punta Cavallo c’è a SSE la Secca della Cavallara, distante circa 500 m. da terra. Arrivati a Punta Posillipo siamo nella rada di Napoli. Sovrastato dall’imponente vulcano, il Vesuvio, ben visibile per la sua posizione presso il mare il Golfo di Napoli si estende per una lunga parte del litorale che va da Capo Posillipo a Punta Campanella. Al porto si accede da due bocche (Bocca Principale e Bocca di Levante). La costa a Nord del golfo è costituita da colline verdeggianti dove si trovano uno svariato numero di crateri spenti.
La parte a Sud del golfo è di natura montuosa. La rada di Napoli ospita sempre numerose navi alla fonda, sia mercantili che militari. Si rammenta che la flotta Nato dislocata nel Mediterraneo fa capo a Napoli e non è difficile vedervi all’ancora le più famose navi da guerra americane. Ad Ovest del porto mercantile, tra Posillipo ed il Castel dell’Ovo, spicca, specie di notte, per l’illuminazione, la via Caracciolo, noto lungomare della città. La città continua fino alle pendici del Vesuvio. La costa oltre Torre del Greco è rocciosa di origine vulcanica.
Da Castellammare di Stabia e per tutta la penisola sorrentina dominano i monti e la costa è frastagliata, con tante insenature e spiaggette. Sulla sommità dello Scoglio del Vervece, davanti a Massa Lubrense, è posta una meda con il faro n. 2592. La meda è colorata a fasce rosse e nere con doppio miraglio sferico. Il passaggio, tra Capri e la terraferma, è segnalato da due fari. A Punta Campanella vi è il faro n. 2596, allestito su di un traliccio, accanto ad una torre saracena (Torre Minerva). Sull’isola di Capri, a Punta Tiberio (Punta del Capo), si trova l’altro faro, il n. 2600, posto sullo scoglio “La Longa di Mezzogiorno”, su di un candelabro con riservetta, dipinti di bianco. Al traverso del canale sono posti cavi sottomarini ed una condotta (Porto di Capri – Bacoli). Su detta zona e per circa mezzo miglio sono proibiti e la pesca e l’ancoraggio. Punta Campanella è coronata da alte montagne, tra le quali spicca il Monte Costanzo dove si trova l’omonimo Convento. Subito dopo la punta si apre la Cala di Ieranto, un ottimo ancoraggio con i venti settentrionali. Proseguendo verso ovest, la costa presenta un tratto di spiaggia all’altezza di Marina di Nerano, con un piccolo paese di case di pescatori.
L’estremità di questa zona è segnalata da Punta S. Elia, sormontata da antiche fortificazioni e da una casa bianca a 2 piani. A levante della punta, la costa si presenta rocciosa e ripida; la riva è erosa da numerose caverne. In questo tratto di costa si evidenzia l’isolotto di Isca sul quale si trova una costruzione immersa nel verde. Gli isolotti Li Galli sono formati da tre scogli di natura rocciosa.
Il più grande, il Gallo Lungo, è ricoperto da cespugli tra i quali si intravede una torre. Sulla sommità vi è un traliccio bianco quadrangolare, altro 12 m sul quale si trova il fanale n. 2616. Gli altri due isolotti, Castelluccia e La Rotonda, sono ricoperti da vegetazione solo nella parte superiore. Si segnala una zona di secche tra la Castelluccia e lo Scoglio Vetara; per aggirare il pericolo tenersi più vicino a Vetara. Più a E, lungo la costa dominata dalle montagne che scendono verso il mare, spicca Positano sita tra le pendici del Monte S. Angelo e del Monte Comune. Il paese è costituito da piccole case bianche che discendono sin verso il mare. Presso la riva si trova una chiesa con il tetto rosso e con la cupola in maiolica verdastra. Sulla spiaggia sempre affollatissima è vietato l’approdo.
TAV. 15 DA PUNTA STENDARDO A TORRE GAVETA | TAV. 16a ISCHIA E PROCIDA |