Testi e foto di Patrizia Magi

Piccola ma bella

l litorale sloveno sebbene sia lungo solo 47 chilometri dispone di una grande quantità di ambienti diversi offrendo al diportista varie “tipologie” di vacanza, soprattutto se si riescono a evitare almeno in parte i mesi di luglio e agosto, ossia il cuore dell’alta stagione, per potersi godere con calma, le sue bellezze.

Per quanto riguarda i venti, d’estate prevale il regime di brezza, il vento più frequente – soprattutto in inverno – è la bora, ma nel caso dovesse presentarsi ci si può rifugiare in porti e ridossi ben riparati lungo la costa. Più insidioso il libeccio che, seppur raro durante la bella stagione, può essere intenso, mentre lo scirocco non alza onda a riva.

La costa slovena, che occupa l’area meridionale del golfo di Trieste, parte dalla fine del litorale del Friuli Venezia Giulia e arriva fino al fiume Dragonja-Dragogna nel Golfo di Pirano che segna il confine con la Croazia. Almeno quello terrestre. Per quello marittimo – senza voler entrare nel merito – lo scorso 7 luglio la Corte arbitrale dell’Aia ha chiuso il contenzioso tra Slovenia e Croazia aperto nel 2009 emettendo una sentenza a favore della Slovenia cui va la sovranità sui ¾ della baia contesa più un corridoio di 2,5 chilometri di accesso alle acque internazionali. La Croazia però non la accetta avendo abbandonato l’arbitrato due anni fa per via dei dialoghi intercorsi – e intercettati telefonicamente – tra la rappresentante del governo della Slovenia e un giudice della corte (poi rimosso) di nazionalità slovena, sul processo e le strategie per vincerlo, violando il principio di imparzialità.

Ma torniamo al nostro itinerario crocieristico. Provenendo da nord si entra in acque slovene oltrepassando la linea immaginaria che divide più o meno a metà la Baia di San Bartolomeo. A poco più di un miglio dal confine italiano si doppia Punta Grossa (Debeli rtic) (vedi limiti e divieti della riserva Marina), un promontorio ricamato di verde dagli interminabili vigneti di Cabernet della casa vinicola Vinakoper, una delle maggiori del territorio, dichiarato Monumento Naturale nel 1991, insieme alla fascia di mare larga 200 metri che bagna gli attigui 800 metri di costa. Passandoci relativamente accanto si notano le dorate falesie di flysch alte fin oltre 20 metri di quest’area protetta da cui ha inizio il Golfo di Capodistria.

Koper (Capodistria)

Al centro del Golfo troneggia il grande porto internazionale di Koper con i suoi immensi piazzali (oltre 300.000 kmq) occupati da migliaia di container, decine di gigantesche gru, ordinate file di magazzini coperti, terminal e un incessante andirivieni di navi.
Un mega-porto insomma che non può non catalizzare l’attenzione facendo quasi dimenticare che lì accanto sorge l’incantevole città medievale di Capodistria, che fu Egida per gli antichi greci, Capris per i romani, Iustinopolis per i Bizantini e infine Caput Histriae, da cui deriva il nome Capodistria, nel 1200.
Una volta ormeggiata la barca nel porto turistico si parte alla sua scoperta seguendo l’intrigo di calli, campielli, portici e sotto portici del centro storico, dove eleganti palazzi in stile veneziano rivelano l’antica ricchezza della città, dovuta soprattutto al monopolio del sale che gli concesse la Serenissima, sotto la cui egida rimase per oltre cinque secoli.

La piazza principale, Titov trg (Piazza Tito) del 1400, è una meraviglia su cui si affacciano il merlato Palazzo Pretorio in stile gotico, oggi sede del municipio, la Loggia, che ospita un caffè da cui si può scorgere l’intera piazza, e la Cattedrale, consacrata all’Assunzione della Vergine Maria, dalla candida facciata gotico-romanica e interni neoclassici, con accanto l’altissimo campanile (36 metri) – chiamato Torre Civica – dove salendo 204 gradini si può ammirare uno splendido panorama. Passando poi per la pittoresca Kidriceva ulica, via che porta alla bella piazza Carpaccio, un ampio “campo” dove spicca la Colonna di Santa Giustina, piantata, a ricordo della galea con cui Koper nel 1571 contribuì alla famosa battaglia di Lepanto, tra bei palazzi e la Taverna del 1400 – un grande porticato allora adibito a magazzino del sale – da dove, attraversandolo, si raggiunge il vecchio porto cittadino a pochi passi dal Marina Koper.

Izola (Isola)

A sole sei miglia c’è Izola (Isola d’Istria), un borgo incantevole baciato dal sole, che un tempo era situato – come suggerisce il nome – su un’isoletta collinosa vicina alla costa cui fu unita nel 1800 dai francesi che nel periodo della loro dominazione oltre a devastare l’abitato distrussero anche le vecchie mura per colmare il canale che la separava dalla terraferma. Come Capodistria anche a Isola l’impronta veneziana è evidente. Seguendo tortuose viuzze lastricate, le semplici case “isolane” – a parte qualche eccezione come il Palazzo Besenghi degli Ughi del 1700 in stile tardo barocco e Palazzo Manzioli di fine 1400, che attualmente ospita la sede istituzionale della Comunità Italiana di Izola – cingono la Chiesa di San Mauro e il suo alto campanile sull’apice del colle, scivolando da lì verso il mandracchio dirimpetto al vicino Marina Izola.

Questo moderno porto turistico gode di una magnifica posizione tra il borgo e la Baia di San Simone, perfetta per una giornata balneare con intermezzo culturale nel Parco Archeologico. In quest’ansa infatti i Romani – che avevano decisamente buon gusto – costruirono il porto di Halentium, di cui con la bassa marea sono ancora visibili i resti, mentre a terra gli scavi – ancora in corso – stanno riportando alla luce una grande villa del II sec. a.C.

Parco Naturale di Strugnano (vedi tutti i divieti e i limiti)

Verso est, doppiata Punta Cane, si entra nella Riserva naturale di Strugnano, parte integrante del Parco di Strugnano che comprende i quattro chilometri della costa nord (più i 200 metri di mare antistanti) dell’omonima penisola protesa verso il largo tra la citata Baia di San Simone e quella di Strugnano. Una località magnifica caratterizzata da falesie che raggiungono gli 80 metri di altezza formate da strati di tenero flysch continuamente trasformati dal mare e dal vento che vi ha scavato insenature come l’incantevole Baia della Luna, orlata di candida ghiaia lambita da memorabili acque azzurre.
Ci si arriva solo a piedi e, una volta a terra, vale la pena di arrampicarsi lungo il sentiero che tra boschi di frassino e carpino nero punteggiati dal giallo delle ginestre, arriva alla croce bianca in cima alla scogliera da cui la vista spazia fino al Golfo di Trieste.

Piran (Pirano)

Di nuovo in barca, si costeggia la Baia di Strugnano (un buon ancoraggio consentito al di fuori della fascia protetta) su cui si affacciano le antiche saline e un paio di colli ricoperti di vegetazione che segnano l’inizio dell’altra grande penisola della costa slovena, quella di Pirano, che si allunga verso il mare aperto con l’appuntito Capo Madonna (Monumento Naturale), coronato da un faro posto su una torre ottocentesca accanto alla Chiesa di San Clemente fondata nel 1200. È il vertice del bellissimo borgo di Pirano, una distesa di deliziose casette dai tetti rossi disposte su un triangolino di terra stretto tra il porto cittadino e la cattedrale barocca di San Giorgio del 1600 – eretta su un colle, sui resti di una precedente chiesa del 1300 – con accanto, ma in un edificio separato, l’altissimo e coevo Campanile (m 46,50) costruito su modello di quello di San Marco a Venezia.

Dalla balconata perimetrale, da guadagnarsi percorrendo 147 gradini, la vista panoramica sulla città, il porto e i resti delle turrite mura quattrocentesche, è impagabile. Ma altrettanto impagabile è il girovagare a piedi in questo borgo, in tutto e per tutto “veneziano”, tra case di pescatori e ricchi palazzi in stile gotico che si rincorrono lungo tortuosi vicoli fino a confluire in Piazza Tartini, un mega “campo” di forma ovale (è l’antico mandracchio interrato) tappezzato di lounge bar da cui bearsi in tutta comodità della pletora di capolavori che qui si affaccia – vegliati dall’alto dalla Cattedrale – come la rossa Casa Veneziana in stile barocco, il maestoso Palazzo del Municipio del 1800 con davanti la statua del celebre compositore e violinista piranese Giuseppe Tartini (1692-1770) e Casa Tartini (oggi sede della Comunità degli Italiani), l’abitazione natale dell’artista dove sono esposti oggetti che lo ricordano, tra cui alcuni dei suoi più amati violini.

Portoroz (Portorose)

Lasciata Pirano, la giornata balneare si vive a nord est del Golfo di Pirano, ossia nelle acque della baia di Portorose, con vista sul moderno marina Portoroz e sulla vivace cittadina balneare che porge al mare un’infilata di alberghi moderni – fa eccezione lo storico Kempinski ambientato in villa del 1800 – centri benessere e sportivi, casinò, stabilimenti balneari, boutique per lo shopping e attraenti ristorantini gourmet, che per la verità sono diffusi sull’intera costa slovena e ne costituiscono un’ulteriore attrattiva.

Portorose è una località di indubbio glamour che ha iniziato la sua storia nel 1200 grazie ai frati benedettini del monastero di San Lorenzo che capirono le virtù curative dell’acqua di mare concentrata, chiamata “acqua madre”. Virtù di cui tutt’oggi si può beneficiare per esempio nella nuova Thalasso Spa all’aperto situata nel Parco Naturale delle Saline di Secovlje (Sicciole) dove ci si rilassa tra piscine di acqua di mare, vasche con acqua madre, lettini per prendere il sole, massaggi e lounge bar.

Situato nell’ansa meridionale del Golfo di Pirano, il Parco – a mezz’ora di bici dal Marina di Portorose – occupa l’immenso delta tra il promontorio di Sezza e quello di Savudrija (Salvore), una zona umida di 650 ettari, frequentata da oltre 270 specie di uccelli che il Canale Drnica divide in due parti (vi si accede da due ingressi diversi). La prima lungo via è la salina di Lera, dove si continua a estrarre sale bianco e purissimo con gli stessi metodi di una volta (lo si può acquistare anche in loco nello shop dedicato). A seguire c’è la salina di Fontanigge, (si raggiunge superando il controllo di frontiera di Secovlje tra Slovenia e Croazia), abbandonata nel 1900 dopo sette secoli di attività, che mantiene ancora pressocè intatto il suo reticolo di vasche, canali e mulini a vento che azionavano le chiuse. Un ambiente magico e silenzioso dove i salinai si trasferivano per sei mesi all’anno e che rivive la sua epopea durante le tradizionali feste che accompagnano l’inizio e la fine della stagione di raccolta.

 

NOTIZIE TURISTICHE

Porti e marina

Marina Koper (Kopališko nabrežje 5, tel. 00386 (0)5 6626100; www.marina-koper.si; VHF Canale 17). Dispone di 70 posti barca in mare e 30 a terra, gru elettrica con capacità di 70 t, distributore carburante (tel. 00386 (0)5 6637050), Nautic Service Srl che svolge nel marina servizio di riparazioni e manutenzione. Centro fitness e ristorante.

Marina di Izola (Tomaziceva 4a, tel. 00386 (0)5 6625400; www.marinaizola.com; VHF Canale 17). Accanto al centro storico di Izola, perfettamente ridossato, dispone di 700 ormeggi con acqua e corrente elettrica per barche fino a 30-45 metri. Tra i servizi: assistenza all’ormeggio, sorveglianza 24h/24, travel lift da 60 t, area di rimessaggio a terra con officine tecniche, shipchandler, agenzie charter e broker, wi-fi, ristorante. Distributore carburante (Prešernova 2a, tel. 00386 (0)5 6637120).

Porto di Pirano (Arze 1b, Piran, tel. 00386 (0)5 6175000; www.okoljepiran.si; VHF Canale 16). Porto pubblico dispone di 30 ormeggi con acqua e corrente elettrica, per imbarcazioni fino a 30 metri. Servizi igienici.

Marina Portorož (Cesta solinarjev 8, tel. 00386 (0)5 6761200; www.marinap.si; VHF Canale 17). Situato nella parte orientale del Golfo di Pirano al riaparo da tutti i venti, è il principale porto turistico della Slovenia. Comprende oltre 1.000 posti barca tra mare, due hangar e canale di Fasana. Offre servizio di riparazione yacht, tre travel lift con capacità di sollevamento fino a 60 t, due ristoranti, un grande centro sportivo con stadio polifunzionale, campi da tennis, mini golf, tennis da tavolo e piscina. Rifornimento carburante (Seca 188, tel. 00386 (0)5 6717200). Nel porto turistico è situato anche il villaggio di appartamenti di lusso Residence Marina con suite dai 70 ai 140 metri quadrati e vista sul Golfo di Pirano.

Valichi di frontiera marittimi (VHF 16):
Izola, Veliki trg 12, tel. 00386 (0)5 6414802
Capodistria, Ukmarjev trg 2, tel. 00386 (0)5 6276476
Pirano, Dantejeva 2, tel. 00386 (0)5 6179100.

Alberghi

Kempinski Palace Portorož (Obala 45, Portorose, tel. 00386 (0)5 6927000; www.kempinski.co/portoroz). Grandioso cinque stelle con vista sulla baia, ambientato in un palazzo del 1800, cui è stata aggiunta un’ala moderna. Dispone di 181 lussuose camere, centro termale Rose Spa con piscina, jacuzzi e fitness centre, piscina all’aperto, vari lounge & bar più due ristoranti à la carte, l’elegante Sophia (Loren, ndr) di cucina mediterranea, e Fleur de sel, influenzato dai sapori istriani e posizionato su una terrazza al primo piano con vista sulla baia di Pirano.
Hotel Tartini (trg Tartinijev 15, tel. 00386 (0)5 6711000; www.hotel-tartini-piran.com). Con vista spettacolare sulla piazza principale – e dai piani superiori sul mare – dispone di 45 camere e di una magnifica terrazza sul tetto.

Ristoranti

Capra (Pristaniška ulica 3, Koper-Capodistria, tel. 00386 (0)41 602030; www.capra.si). Ristorante-caffè di recente apertura, arredato in uno stile minimal “nordico” con tavoli all’aperto, si affaccia sul porto di Capodistria e prepara ottimi piatti ben preparati e presentati.
Marina (trg Veliki 11, Isola, tel. 00386 (0)5 6604100; hotelmarina.si). Ristorante situato all’interno dell’omonimo hotel propone una cucina mediterranea e istriana di qualità il cui slogan è “dal mare al piatto”. Prenotazione obbligatoria.
Pri Mari (Dantejeva ulica 17, Pirano, tel. 00386 (0)05 6734735; www.primari-piran.com) Curatissimo ristorante gestito da una coppia italo-slovena che prepara con amore specialità di cucina mediterranea e istriana oltre a proporre dolci squisiti fatti in casa e un’ottima selezione di vini.

Cosa vedere

Lepa Vida Thalasso Spa (Seca 115, Portorose, tel. 00386 (0)5 6721360; www.thalasso-lepavida.si – aperto tutti i giorni dalle 9 alle 21). Thalasso Spa all’aperto nel Parco Naturale delle Saline di Secovlje che offre trattamenti con prodotti naturali provenienti dalle stesse saline, tra cui il fango salino e l’acqua madre riconosciuti dal Ministero della Salute sloveno come principi attivi curativi naturali. Ospita al massimo 50 persone al giorno e quindi è necessario prenotare.
Parco Naturale delle Saline di Secovlje – Krajinski Park Secoveljske Soline, tel. 00386 (0)5 6721330; www.kpss.si
Parco Naturale di Strugnano – Krajinski Park Strunjan; www.parkstrunjan.si
Museo delle attività subacquee – Muzej Podvodnih Dejavnosti (Županciceva ulica 24, tel. 00386 (0)41 685379). Chi ama fare immersioni non dovrebbe perdere questo museo che racconta il rapporto tra Pirano e il mare esponendo molte attrezzature anche d’epoca tra cui scafandri e mute da palombaro.

Shopping

Piranske Soline (trg Tartinjev 4, Pirano, tel. 00386 (0)5 6733110; www.soline.si). Ambientata nella Casa Veneziana questa boutique offre prodotti a base di sale di Sicciole, dal purissimo fior di sale ai sali da bagno proposti in graziosi vasetti.
Azienda Fonda – Branzino di Pirano (Liminjanska cesta 117, Portorose, tel. 00386 (0)5 6779044; www.fonda.si – Webstore per ordinazioni: [email protected]). Impianto di itticoltura della storica famiglia Fonda, dove vengono allevati – sotto il rigoroso controllo dei fratelli Ugo, biologo marino e subacqueo, Irena, biologa molecolare, e Lean, biologo e sommozzatore professionista – branzini bio di eccellente qualità che si possono acquistare anche sul web-store per riceverli direttamente a casa.

Ufficio del Turismo Sloveno
Galleria Buenos Aires 1, Milano, tel. 02 29511187;
www.slovenia.info