Là dove il mare luccica

Testo e foto di Martino Motti

“A Ravello vivo murato nella mia villa (La Rondinaia abbarbicata e abbacinante su un pizzo di roccia ndr). Leggo, scrivo, nuoto nella piscina. Certo, potrei farlo anche a Hollywood, ma lì il telefono squillerebbe”.
Sono parole di Gore Vidal, scrittore americano che a Ravello ha scelto di vivere, in una meravigliosa villa a picco sul mare. La quiete e la magia di questi luoghi appagano anche il visitatore più smaliziato. Non è possibile non rimanere soggiogati dall’ambiente selvaggio, verde e irto dei valloni e delle scogliere che si gettano vertiginosamente in mare, dai villaggi di case bianche e architettura spontanea abbarbicati sui monti, a picco sul mare o nascosti nelle valli, dai limoneti che tappezzano le pendici scoscese, dalle viti, dai fiori e dalla gente che accoglie il visitatore con un calore e un’affabilità straordinari. Questa è la costiera amalfitana, 25 miglia di costa rocciosa da Salerno a Capo Campanella.

Torre Punta Campanella

La costiera è un condensato di bellezze naturali, storiche, paesaggistiche e culturali, la si visita per lo più in auto e a piedi, percorrendo una tortuosissima e stretta strada che la costeggia completamente; ma è in barca che si può godere appieno di viste mozzafiato, di scorci inaspettati, di baie e spiagge nascoste e irraggiungibili via terra, di torri saracene di avvistamento che raccontano di atavici timori e di borghi di pescatori aggrappati alle scogliere o che abbracciano piccole anse sabbiose. Il nostro itinerario parte da Salerno per una questione di praticità.

Salerno è una grande città portuale che può essere utilizzata come sosta per via della disponibilità di posti barca nei tre porticcioli del Porto Turistico Masuccio Salernitano, del porticciolo che sta a cavallo della diga foranea del porto commerciale o di quello interno al porto commerciale, distanti fra loro solo 2,5 miglia. Salerno vista dal mare non è brutta come invece si sente dire, ricorda un po’ Spalato in Croazia e il castello che la sovrasta è notevole. Appena usciti dal centro abitato di Salerno si accede al territorio di Vietri sul Mare, che si distingue da Vietri Alta e altre frazioni sulla collina intorno.

Vietri sul Mare è situata proprio a ovest dell’imboccatura del porto grande di Salerno, vale sicuramente una visita; la cittadina possiede un grande centro storico dalle classiche viuzze contorte con palazzi antichi, molti dei quali abbelliti e impreziositi da decorazioni in maiolica dipinta. Si possono anche ammirare cappelle votive, fontanili, facciate di palazzi, pavimentazioni, bordure di botteghe, insegne tutte realizzate in questo splendido e duraturo materiale. Infatti Vietri è famosa nel mondo per la produzione di maioliche, dai piatti ai tavoli, dalle fontane alle tazzine tutto è realizzato con maestria secolare dalle numerose botteghe artigiane che si possono visitare nella via centrale. La nostra sarà una navigazione a singhiozzo, che ci farà percorrere solo poche miglia alla volta con il ritmo della navigazione di una volta, per gustare veramente tutto quello che la Costiera ha da offrire.

Un antico borgo di pescatori

Salpiamo: la costa che s’incontra subito dopo Vietri è bassa nella parte a contatto con il mare, ma si alza subito dopo con colline molto costruite da ville e case tradizionali. In neanche tre miglia e mezzo da Vietri sul Mare si giunge a Cetara. Il borgo di pescatori è molto antico, si dice risalga addirittura al medioevo, sicuramente al IX secolo, quando i Saraceni lo ingrandirono. Questi furono poi cacciati dai Cetaresi, grandi pescatori e marinai al servizio della Repubblica Marinara di Amalfi. Ancora oggi i Cetaresi sono noti per la bravura nella pesca all’acciuga praticata anticamente con una rete chiamata menaida, poi sostituita dalla lampara e poi dal cianciolo. Dopo il 1946 la scarsità delle catture fece convertire i Cetaresi alla pesca al tonno.

A Cetara c’è un piccolo porto naturale dedicato al traffico peschereccio e ricerche archeologiche subacquee hanno permesso la scoperta di strutture forse romane o forse di un faro. Una visita alle bellezze architettoniche e storiche non può mancare. La costa qui è rocciosa, con piccole insenature sabbiose che favoriscono l’ormeggio quando il tempo lo permette e fino a Erchie la batimetrica dei 10 metri permette di ormeggiare quasi ovunque, quella dei 20 invece rimane abbastanza lontano dalla costa.

A un miglio di distanza da Cetara s’incontra Erchie, una frazione di Maiori situata proprio su una piccola spiaggetta sabbiosa. Qui, su uno scoglio, si erge un’antica torre saracena, Torre La Cerniola, a pianta quadrata con terrazze a getto sul mare. Un posto talmente bello che la torre è stata trasformata nel tempo in struttura per ricevimenti e bed&breakfast. Erchie è situata proprio su una bella spiaggia delimitata verso est da un piccolo promontorio roccioso che la divide da un’altra spiaggetta con uno scoglio al centro della baia. Qui è possibile dare fonda per trascorrere la notte. Anche questo piccolo borgo è millenario e ha visto nel tempo storie e vicissitudini di pirati e battaglie, così come successe, poco più avanti nella nostra navigazione, a Capo D’orso. Nelle acque di fronte al capo, nel 1528 le galee della flotta francese capitanata dall’ammiraglio genovese Filippino Doria, nipote del grande Andrea Doria, sbaragliarono quelle spagnole comandate dal viceré di Napoli Ugo di Moncada, che qui trovò anche la morte. Capo d’Orso è splendido sia visto dal mare che da terra, irto e scosceso, si dice che ruggisca quando il mare entra con violenza tra le rocce. Qui il fondale cade a picco ovunque subito oltre i 20 metri, a parte la piccola baia a ridosso del capo.

La costa dopo Capo d’Orso è rocciosa e piuttosto frastagliata, solo una piccola caletta può offrire riparo con fondali decenti sui 9 metri e, dopo circa tre miglia e mezzo di navigazione, giungiamo a Maiori, nella grande e omonima baia, ideale per dormire in rada. L’antichissima Reghinna “Major” sembra risalga addirittura al tempo degli Etruschi e dei Romani, conobbe potenza e splendore sotto la Repubblica Marinara di Amalfi, poi centro industriale e nautico. Nel 1954 fu praticamente cancellata da una possente alluvione che cambiò radicalmente l’impianto urbanistico. Oggi appare come un centro cittadino turistico in stile anni ’50 e ’60. Il porticciolo, aperto nei mesi estivi, offre riparo ai naviganti.

Il paese dei limoni

Limoni amalfitani

Mezzo miglio è sufficiente per dare fondo di fronte alla spiaggia di Minori, l’antica Reghinna “Minor”, piacevole e quasi intatto borgo marinaro dove primeggia la Basilica di Santa Trofimena e dove si può visitare la notevole villa romana del I secolo d.C. con patio di 2500 metri quadrati, piscina, impianto termale, colonnato e numerose stanze, alcune delle quali affrescate. Sul lato destro, spalle al mare, a mezza costa svetta il campanile dell’Annunziata in stile arabo-bizantino-normanno con i resti di un’antica chiesa. A Minori sono state scoperte altre due ville romane, una delle quali particolarmente ben conservata, ma non visitabili. Sembra che anticamente Minori fosse il centro di produzione di limoni più rinomato ed apprezzato del Mediterraneo; infatti le colline circostanti sono ancora oggi terrazzate e coltivate a limonaie e viti.

Minori – Villa romana

Da Minori la vista su Ravello è incomparabile. Ravello è un paese abbarbicato in cima a una collina lungo la valle di Minori da una parte e quella di Scala dall’altra. Il paese è molto antico, addirittura medievale, e numerose sono le testimonianze fino a noi giunte, come le ville Rufolo e Cimbrone, meravigliose per strutture e soprattutto per i giardini all’italiana. Notevole anche la piazza centrale con la chiesa, artigiani e locali dove bere o mangiare le specialità del luogo. Dopo Minori la costa è notevole dal punto di vista architettonico e anche paesaggistico: ville, antiche dimore, case di pescatori, alcuni alberghi rispettosi dell’ambiente, limoneti, agrumeti, vigneti, terrazzamenti, il tutto su un pendio decisamente scosceso e a strapiombo sul mare. Si passano le località di Mormorata, San Cosma e Castiglione di Ravello e infine si giunge ad Atrani, tipico borgo marinaro, dopo una piccola navigazione di un miglio e mezzo.

Il passo è breve e meno di un miglio distanzia Atrani da Amalfi. Amalfi, come è noto, era una delle antiche quattro Repubbliche Marinare che si contendevano l’egemonia militare e commerciale sui mari del mondo di allora. Il borgo è meraviglioso e il Duomo di S. Andrea del IX secolo, con i suoi mosaici policromi e dorati, si fa notare in tutto il suo splendore soprattutto al tramonto. Da non perdere una visita alla famosissima Grotta dello Smeraldo, con le sue forme contorte di roccia lavorata dall’acqua nei millenni e il suo colore turchese dato dalla luce che filtra dall’acqua dall’esterno.
Lasciamo Amalfi e in meno di due miglia approdiamo a Conca dei Marini, graziosa località di villeggiatura che ospitò come residenza di vacanza, nella torre sugli scogli, anche Sophia Loren. La baia offre fondali di sabbia di 14 metri al massimo.

Un fiordo nella Costiera

Bordeggiando la splendida costa rocciosa, dopo due miglia si arriva a Furore, un fiordo sorprendente con piccolo borgo incassato come se fosse un presepe, mentre il paese è situato più in alto sulla montagna ed è denominato “paese dipinto”. La strada litoranea scavalca il golfo proprio allo sbocco sul mare, permettendo così di godere di una vista dall’alto. Oggi il piccolo borgo ospita un ristorante di qualità e attività estive. Con il mare mosso e le onde che irrompono con potenza all’interno, il fiordo acquista un fascino veramente particolare.

I Galli di Capri

A Marina di Praia si può gettare l’ancora dopo neanche un miglio in un golfetto aperto con fondale sabbioso. Praia è un altro villaggio di pescatori arrampicato sulle rocce che si collega a Praiano, più alta e importante. La vista da lassù è incomparabile, e spazia dalla Costiera verso Amalfi, verso Positano dalla parte opposta e, in lontananza, verso Punta Campanella e i suoi scogli antistanti. Da qui si intravedono anche i faraglioni di Capri.

Doppiato il capo di Praiano, attenzione a uno scoglio a poca distanza dalla costa; si giunge in un golfo aperto con i crinali costituiti prima da Praiano e poi da Vettica Maggiore dopo un miglio e mezzo. La costa è piuttosto aperta, ma alcune baiette con spiaggia possono comunque offrire riparo per dare fonda su fondali sabbiosi e di buona profondità. Si costeggia la costa rocciosa e dopo una breve navigazione di due miglia siamo a Positano. La cittadina è spalmata in una valle e due crinali, con viuzze strette e scalinate mozzafiato, casette bianche, archi e locali alla moda, negozi di artigiani e di note griffe. La spiaggia con i gozzi dei pescatori in secca e i pittori che si prodigano in una produzione dedicata ai turisti completano il quadro. Notevole la chiesa di Santa Maria Assunta, praticamente sulla spiaggia.

Dopo Positano la faccenda diviene delicata perché si entra nel territorio di Punta Campanella che è Area Marina Protetta (leggi limitazioni e divieti). La riserva inizia a Punta Germano, la prima che si incontra da Positano, quella caratterizzata da uno scoglio appena staccato dalla costa e continua fino a Grotta Matera, alla fine del golfo. Questa è contrassegnata come zona C, dove è vietata la pesca subacquea, la pesca sportiva e quella professionale non autorizzata, ma sono consentite la navigazione con imbarcazioni fino a 18 metri a una velocità non superiore ai 10 nodi, la balneazione, le immersioni guidate autorizzate, l’ancoraggio libero. Da Grotta Matera a scoglio Scuopolo, all’interno degli scogli Vetara (Zona A) e Li Galli (Zona B), è Zona B, dove sono vietate la navigazione privata con qualsiasi mezzo a motore, la pesca sportiva, le immersioni subacquee non autorizzate e l’ancoraggio libero. La costa antistante Marina del Cantone, in pratica da Conca del Sogno alla base della Punta di Montalto, è zona C. La costa ritorna zona B per tutto il capo di Punta Campanella compresa la baia di Marina di Ieranto fino a Cala Mitigliano. Da lì in poi la costa è protetta come zona C, a parte lo scoglio del Vervece che è integrale A. Anche lo scoglio Vetara è Zona A, mentre Li Galli è B. Insomma per avventurarsi in queste acque è consigliabile prima procurarsi una bella carta dei divieti preparata dall’Area Marina Protetta di Punta Campanella che ha base a Massa Lubrense.

Ma Punta Campanella si può godere anche da terra, perché offre percorsi a piedi in mezzo alla lussureggiante macchia mediterranea dominata da cespugli di rara euforbia e dall’aria profumata delle numerose essenze che la formano. Si passeggia lungo le ripidi pendici tra fiori, molti dei quali endemici, con uno svolazzare di uccelli marini. La vista è incomparabile sul golfo di Napoli, sull’isola di Capri e sul mare aperto.

NOTIZIE TURISTICHE

Dove: la Costiera Amalfitana si trova a sud di Napoli, da Punta Campanella a Salerno.
Come si raggiunge: vie d’accesso sono la strada che da Napoli passa da Sorrento, scavalla il capo e sfocia in Costiera a Positano, il Valico di Chiunzi che connette la Piana di Pompei a Maiori e l’autostrada con uscita a Vietri.
Alloggio: abbiamo trovato ottima ospitalità nell’agriturismo Villa Marietta, situato in un agrumeto con vigneto appena sopra il centro storico di Minori. È un incantevole casale dell’800 con poche stanze arredate in modo semplice, pulito, con una vista mozzafiato su Ravello e Minori. I proprietari, Vincenzo e Carmela Ruocco, hanno l’ospitalità nel sangue e coccolano gli ospiti con colazioni a base di torte fatte in casa, pastiere e altre prelibatezze. Villa Marietta Bed & Breakfast; via Torre 15; 84010 Minori (SA)

Clima: mediterraneo temperato, gli alti monti proteggono dai venti da est.
Cucina: la cucina napoletana e salernitana offre piatti vari e gustosi, tanto pesce, carne e verdure. Fantastici gli scialatielli, una specie di pasta lunga dal forte spessore che viene condita di preferenza con frutti di mare. Ottimi tutti i prodotti derivati dal limone.
Cosa comprare: limoncello, scialatielli, mozzarelle di bufala campana, oggetti di ceramica, vestiario modaiolo tipico a Positano, dolci vari.
Cosa vedere: il Duomo di Amalfi, i borghi marinari, le ville di Ravello, il fiordo di Furore, le botteghe dei ceramisti di Vietri, i vicoli di Positano, le scogliere di tutta la costiera, gli hotel abbarbicati sulle rocce, le grotte sparse tra le quali la più importante la Grotta dello Smeraldo, i fondali di Punta Campanella, i limoneti di Minori. Più lontano si possono visitare l’isola di Capri, Sorrento, Pompei, Ercolano e il Vesuvio.
Cosa fare: sicuramente una tranquilla navigazione lungo la costa per godere appieno di tutto ciò che offre, visite a tutti i borghi rivieraschi, partecipare alle numerose feste anche religiose dei singoli paesi.
Centri Subacquei: Centro Sub Costiera Amalfitana; via Fornillo; Positano; tel. 089 812148; cell. 347 7387372; e-mail [email protected]; sito web www.centrosub.it – Centro Sub La Boa; via Marina di Praia; Praiano. Villaggio Nettuno a Marina del Cantone; via A. Vespucci, 39; Nerano Massalubrense. e-mail [email protected]; sito web www.villaggionettuno.it.