In barca lungo la costa del Cilento, antica terra permeata di miti e leggende, dove le seducenti sirene Leucosia, Ligea e Partenope tentarono di ammaliare Ulisse col loro canto, il nocchiero di Enea, Palinuro, tradito da Morfeo, il Dio del Sonno, cadde tra i flutti nei pressi del Capo legato per sempre al suo nome e la sirena Molpé, “la Leggiadra”, era solita riposare nella baia alle pendici dello scosceso promontorio della Molpa.
Un tempo parte della Lucania – storica regione che prende il nome dalle genti italiche di lingua osca che vi si stanziarono a partire dal V secolo a.C. – il Cilento è situato nell’odierna Campania, dove occupa gran parte della provincia di Salerno con le sue montagne incontaminate, le dolci colline verdeggianti e una affascinante costa frastagliata che, simile a una smisurata terrazza, si protende verso il largo tra il Golfo di Salerno e il Golfo di Policastro.
La statua della Madonna di Costantinopoli, protettrice dei marinai, posta all’ingresso del porto di Agropoli
Scogliere a picco, splendide baie e borghi marinari si susseguono da Agropoli a Scario per 50 miglia lungo il litorale, che è parte integrante del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni, istituito nel 1991.
Un’area di 181.000 ettari che per il suo paesaggio culturale di eccezionale valore – con testimonianze di frequentazioni umane risalenti a 250.000 anni fa – è stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dell’Unesco (1998) con i siti archeologici di Paestum e Velia e la monumentale Certosa di San Lorenzo a Padula.
L’isola e il faro di Licosa
Il parco comprende anche due aree marine protette – AMP Santa Maria di Castellabate e AMP Costa degli Infreschi e della Masseta – suddivise in tre zone a diverso grado di tutela ambientale (A,B,C), dove nuotare tra i pesci nelle acque cristalline di amene calette incorniciate dalla macchia mediterranea tra spiaggette, falesie e grotte carsiche.
Agropoli, la baia del Sauco
Da Agropoli ad Acciaroli
La costiera cilentana – che a differenza di altre località campane è scampata alla cementificazione mantenendo pressoché integra l’originaria bellezza del suo ambiente – inizia dalla ridente città di Agropoli, dotata di un ampio porto turistico collegato da una scenografica scalinata, “i gradoni”, al grazioso centro storico medievale, cinto da mura e arroccato su una rupe. Vi spiccano la Chiesa della Madonna di Costantinopoli del 1500, protettrice dei marinai, e il possente Castello Angioino-Aragonese, separati da un labirinto di vicoli che si inerpicano tra case pastello, botteghe e localini dove assaggiare le specialità locali come la pizza agropolese condita con mozzarella di bufala e servita in un cestino di vimini. In definitiva, un’ottima base di partenza anche per visitare – via terra – il Parco Archeologico di Paestum, sito a 8 km, famoso per i maestosi templi greci di ordine dorico.
Porto e cittadina di Agropoli
Per la giornata di mare si può dare fondo poco più a Sud nelle smeraldine baie di Trentova e del Sauco, al limitare dei 7.094 ettari dell’AMP di Santa Maria di Castellabate che comprende 10 miglia di costa da Punta Tresino a Punta Ogliastro. Un ambiente immacolato dove si naviga su un mare cristallino tra piacevoli tappe. La prima – attigua alla frequentata spiaggia del Pozzillo –, è San Marco di Castellabate, borgo marinaro con attraenti ristoranti, un porto moderno posto accanto ai resti semi affioranti di un approdo greco-romano e uno sfondo di verdi declivi su cui spicca la pittoresca cittadina medievale di Castellabate, divenuta una celebrità con il film “Benvenuti al Sud” girato tra un intrigo di vicoli e la “piazzetta”.
Agropoli, la baia di Sauco
A un paio di miglia è di rigore un tuffo nei pressi della piccola e disabitata isoletta di Licosa su cui è piantato un faro bianco. La cingono limpide acque turchesi, le stesse dove la leggenda vuole sia emerso il corpo della sirena Leucosia che da un’alta rupe si gettò in mare per non essere riuscita a sedurre Ulisse. Di fronte c’è Punta Licosa con le scogliere di “Flysch del Cilento”, una particolare roccia sedimentaria composta da strati di arenaria, argilla e calcare che sott’acqua ospita nelle sue spaccature e anfratti, cernie, murene e aragoste.
Ascea, Punta del Telegrafo
Vi si naviga accanto fin oltre Punta d’Ogliastro che si specchia nell’omonima baia azzurra tappezzata di Posidonia Oceanica contigua alla baia Arena, dove si può dare fondo davanti a una lunga spiaggia di morbida sabbia prima di raggiungere, 5 miglia a Sud, Acciaroli. Uno dei borghi più belli del Cilento con case in pietra, viali fioriti, caffè all’aperto e un moderno porto turistico vegliato dalla chiesa della Santissima Trinità del 1100 e la Torre Normanna.
La baia di Ogliastro Marina
Rotta verso Palinuro
Proseguendo verso Sud le colline si stringono alla costa lasciando solo lo spazio per qualche casa sparsa e il borgo di pescatori di Pioppi, dove visitare il Museo Vivo del Mare e Il Museo vivente della Dieta Mediterranea, tributo quest’ultimo al medico statunitense Ancel Keys che trasferitosi in loco portò avanti per 40 anni gli studi sulla
Dieta Mediterranea, riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità dall’Unesco nel 2010.
L’Architiello, una finestra incisa sulla parete erosa di Capo Palinuro
Testimonial dei benefici nel seguirla è stato lui stesso: visse infatti fino a 100 anni. A meno di due miglia si incontra il porto turistico di Marina di Casal Velino, da cui si può raggiungere, via terra, il vicino Parco archeologico di Elea-Velia, grande polis della Magna Grecia, fondata intorno al 540 a.C., nota per un’antica scuola presocratica di filosofia, la scuola eleatica di Parmenide e Zenone.
Palinuro, la Grotta Azzurra
Da qui la costa del Golfo di Velia ritorna gradualmente bassa e lineare. La orla la lunghissima spiaggia di Ascea chiusa a Sud, dalla rocciosa Punta del Telegrafo da cui puntare direttamente verso la cittadina di Palinuro, situata a circa 6 miglia, dove ormeggiare nel porto o dare fondo nella baia.
Un approdo utilizzato sin dai tempi più antichi prima di affrontare lo strapiombante sperone di grigio calcare di Capo Palinuro, temuto per le correnti e i capricci di Eolo.
Marina di Camerota, Area marina protetta Costa degli Infreschi e della Masseta
Il suo profilo di circa un miglio si sfrangia in molteplici picchi alle cui pendici si aprono decine di meravigliose grotte semisommerse da visitare. Ne è l’emblema l’incantevole grotta azzurra, da esplorare anche sott’acqua (con centri sub autorizzati) nuotando in un arcobaleno di colori all’interno di un ampio tunnel che scende dai 20 ai 33 metri, le cui pareti sono tappezzate di gorgonie gialle, briozoi, spugne e madrepore.
Oltrepassato il Capo si apre l’imperdibile Cala del Buon Dormire, un piccolo specchio di acqua color smeraldo racchiuso tra le falesie con all’interno una deliziosa spiaggetta.
Ne rivela l’esatta ubicazione lo Scoglio del Coniglio situato accanto alla grande baia della Molpa, molto amata dai diportisti che da lì possono godersi la vista dell’omonima alta falesia – erosa alla base da grotte e lingue di sabbia – che termina con l’Arco Naturale piantato su un arenile dorato.
Marina di Camerota, la baia del Pozzallo
AMP Costa degli Infreschi
A Est si estende per 4 miglia, all’ombra di una pineta secolare, la spiaggia del Mingardo, seguita da piccoli lidi fino alla cittadina di Marina di Camerota, vivace centro balneare con un capiente e trafficato proprio nei pressi Punta Zancale che segna l’inizio dell’AMP Costa degli infreschi e della Masseta.
Palinuro
Un’area di 2332 ettari che include quasi 8 miglia di litorale caratterizzato da una pletora di magnifiche insenature e spiaggette nascoste nella costa rocciosa, come Cala del Pozzallo, Cala Bianca (si ormeggia al campo boe) e la superba Cala degli Infreschi, un porto naturale con la scogliera piantata nel blu profondo da un lato, e piccole insenature pennellate di candidi ciottoli dall’altro.
Li lambisce una gradevole acqua cristallina fresca e poco salata per via della presenza di risorgive marine di acqua dolce a bassa temperatura. L’ultimo tratto dell’AMP segue il profilo montuoso dell’intatta Costa della Masseta, incisa da piccole baie con spiagge lunate, come la baia del Marcellino (Cala dei Francesi) – raggiungibile solo via mare –, ritemprante sosta prima di ormeggiare nel porto turistico di Scario.
Un delizioso borgo con un’infilata di case dai colori solari a ridosso della Chiesa dell’Immacolata e svariati ristoranti di buona cucina dove chiudere in bellezza la crociera lungo “il balcone” della Costiera cilentana.
I templi di Paestum
Notizie Utili – Campania, Cilento
Porti e marine
Porto di Agropoli (Consorzio Euromar Porto Turistico di Agropoli Costa Blu del Cilento, Via Porto 9, Agropoli, tel. 0974 824545;
www.portodiagropoli.com – Vhf Canale 16). A due passi dal centro storico. Dispone di circa 1100 ormeggi per barche fino a 50 metri di lunghezza, dotati di acqua e corrente elettrica. Tra i servizi: alaggio e varo, gru, assistenza meccanica ed elettronica, ricambi nautici, riparazioni. Stazione di rifornimento carburante.
Porto San Marco di Castellabate (Guardia costiera, Via marina, San Marco, Castellabate, tel. 0974 966049 – Vhf Canale 16). Dispone di 300 posti per imbarcazioni fino a 16 metri. Disponibili per il transito 20 posti barca. Offre scivolo, gru, scalo di alaggio e riparazione motori.
Marina di Acciaroli (Via Diaz, Acciaroli, tel. 342 8374913;
[email protected];
www.marinadiacciaroli.it – Vhf Canale 10). Si trova accanto alla cittadina. È protetto da ampi moli che racchiudono due darsene completamente banchinate per l’ormeggio di 400 barche. Al diporto sono riservati un pontile di 40 metri nella darsena interna e un pontile di 50 metri sul molo di sottoflutto,. Tra i servizi: cantiere nautico, alaggio e varo.
Porto di Casal Velino (Comune di Casal Velino, tel. 0974 907142;
www.portodicasalvelino.it). Il servizio portuale è organizzato dal comune. Gli ormeggi dispongono di acqua e corrente elettrica. Rifornimento carburante.
Porto turistico di Palinuro (Coop Palinuro Porto, Palinuro, tel. 0974 931604;
www.palinurocoop.com). Può ospitare imbarcazioni anche fino a 70 metri grazie ai fondali profondi. Si può ormeggiare lungo la banchina munita di colonnine per acqua e corrente elettrica o ai gavitelli del campo boe del bacino portuale.
Porto turistico Marina di Camerota (Camerota Yachting Service srl, tel. 0974 939184;
www.portodicamerota.it – Vhf Canale 9). Situato nel cuore del lungomare del
paese, dispone di un bacino acqueo di 50.000 mq, ben protetto da lunghi moli. All’interno, 3 banchine e 3 pontili con colonnine per acqua e corrente elettrica. Una
banchina è dedicata interamente ai Mega Yacht.Tra i servizi: distributore di carburante.
Marina di Scario (Cooperativa Sant’Anna, tel. 3385685929;
[email protected]). Accanto al grazioso lungomare di Scario, con caffè e ristoranti, il porto dispone di un centinaio di ormeggi con servizi di acqua e corrente. I posti barca dedicati al transito sono posizionati lungo il lato Nord del molo foraneo e gestiti dalla Cooperativa Sant’Anna.
Info turistiche
Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni (tel. 0974 7199200;
www.cilentoediano.it). Istituito nel 1991 il Parco Nazionale del Cilento; Vallo di Diano e Alburni protegge un’area di 181.048 ettari nella provincia di Salerno.
Dal 1998 è Patrimonio mondiale dell’Unesco, dal 1997 Riserva della Biosfera e dal 2010 Geoparco mondiale dell’Unesco. Comprende il Parco Archeologico di Paestum e Velia (
www.museopaestum.cultura.gov.it) e due Aree marine Protette – AMP Santa Maria di Castellabate e AMP Costa Infreschi e della Masseta – suddivise in zone a diverso grado di tutela (A,B,C), descritte nel sito web del Parco Nazionale.
Cilentomania (Via Giacomo Matteotti 6, Castellabate, tel. 0974 967347;
www.cilentomania.it). Associazione volta alla promozione del territorio a 360 gradi. Tra le proposte: la visita alle aree archeologiche di Paestum e Velia, itinerari enogastromici e, con il Circolo Nautico Punta Tresina, Snorkeling Tour, escursioni in canoa e kayak, corsi di SUP e scuola di vela.