Testo e foto di Patrizia Magi

La città di Hvar

Conosciuta come party island per via dei tanti cocktail bar, disco e night club con dj set e beach bar che tappezzano la città di Hvar e i suoi dintorni, questa splendida isola, ancora in gran parte immacolata, vanta anche una lunghissima costa punteggiata da decine di deliziose baie solitarie dove dare fondo, antichi borghi da visitare, accoglienti marina e un nugolo di amene isole e isolette dove sentirsi in paradiso.

Se è praticamente impossibile dire qual è l’isola più bella della Croazia, essendo tutte perlopiù splendide, si può invece affermare senza tema di essere smentiti che Hvar, Lesina in italiano, è di certo la più conosciuta. Il turismo è iniziato presto qui, oltre 150 anni fa quando un medico austriaco scoprì che l’aria era particolarmente buona trasformando un luogo che aveva fino allora ospitato solo pellegrini in transito verro la Terra Santa in una nota stazione salutare di Bagni per l’alta società asburgica che fu visitata anche dall’imperatore austriaco Francesco Giuseppe.

 

Ma la storia di Hvar è molto più antica. Inizia nel paleolitico come dimostrano i resti di lavori in ceramica lasciati dai primi abitanti, cui seguirono Illiri, Greci, Romani, Slavi, austriaci e i francesi di Napoleone. L’interesse per l’isola – come dimostra l’avvicendarsi di popoli – è sempre stato grande visto che si trova proprio al centro dell’Adriatico, una posizione perfetta per diventare uno strategico crocevia marittimo e commerciale.

Oggi è crocevia soprattutto di imbarcazioni charter che nel periodo di luglio e agosto si contendono lo spazio all’ancora nel porto di Hvar e nelle baie più belle. Due mesi che sarebbe meglio evitare per poter godere appieno delle bellezze dell’isola, che dà il meglio di sé a primavera, quando risplende di verde e l’aria profuma di lavanda – emblema di Hvar – e in autunno, quando la luce diventa dorata e si festeggia la fine della vendemmia assaggiando il vino nuovo, il famoso rosso Plavac soprattutto, che non “lesina” nel gusto.

Iniziamo dunque il periplo dell’isola, il cui profilo somiglia a quello di una spada con l’elsa, corposa e frastagliata, a occidente, e con la punta, sottile e aguzza, a oriente, che sembra volersi piantare nella brulla parete rocciosa del massiccio del Rilic sulla terraferma che dista solo 4 miglia. La nostra crociera intorno all’isola, il cui periplo è di circa 80 miglia (e la lunghezza 36), inizia da Stari Grad, procedendo poi in senso orario.

Sul versante nord del fiordo ottime per stare alla fonda sono la baia di Zavala, e il golfo di Luka Tiha – più vicino a Punta Kabal – articolato in sei baie con un fondale buon tenitore.

Stari Grad, la Città Antica.

Stari Grad, che vuol dire Città Antica in croato, è al centro di un “fiordo” lungo cinque miglia, protetto da colline ricoperte di fitti boschi tra cui si aprono insenature bellissime e profonde. Le devono aver ammirate anche i Greci che nel 385 a.C. fondarono la colonia di Faros, l’insediamento più antico dell’isola dove si ormeggia sulla Riva a dritta, nelle vicinanze del monumento più celebre della città, il Tvrdalj, una villa-castello fortificato. Lo fece costruire nel 1500 lo scrittore Petar Hektorovic che ci volle anche un laghetto con i pesci contornato da un porticato ad archi e un giardino lungo cui passeggiare (presenti tutt’oggi).

Nella cittadina, il cui centro storico è un dedaleo di case in pietra e vicoli lastricati, si respira un’atmosfera rilassata da assaporare visitando le tante botteghe artigianali e gustando piatti della cucina locale per terminare in bellezza la giornata.

Tra Hvar e Brac

Uscendo dal fiordo si notano a dritta due buone baie per l’ormeggio Zavala e Luka Tiha articolata in sei braccia. Poi doppiata punta kabal la rotta continua lungo la costa dove si susseguono decine di amene insenature come Glavna e Vlaska che offrono buona protezione da bora e scirocco (ma sono esposte al maestrale) Tra la successiva ansa di Travna e la baia di Crni Bok , più a sud, si snoda il tratto di costa più frastagliato dell’isola. Visto dall’alto somiglia a una gigantesca zampa verde di qualche uccello primordiale che artiglia il mare azzurro, ma anche dalla barca lo spettacolo è seducente. Di fronte, sulla costa a strapiombo dell’isola di Brac, orientata nella stessa direzione di Hvar, da cui dista poche miglia, brilla come un faro la famosa spiaggia di Zlatni Rat (Corno d’Oro), una lingua di candidi e lisci ciottoli plasmata dai venti e dalle maree che si inoltra per 500 metri in un mare dai colori caraibici. Volendo la si può raggiungere in un paio di bordi ma va considerato che lì davanti impazzano windsurf, ci sono bagnanti e ancorano vaporetti oltre che come ridosso lascia a desiderare.

Vrboska e Jelsa

Procedendo verso est si doppia l’isoletta di Zecevo, votata al naturismo, e poi Punta Glavica da dove inizia il sinuoso fiordo boscoso di Vrboska, una cittadina incantevole fondata nel 1400 che ricorda Venezia per il dedaleo di calli, case in pietra e ponticelli specchiati nel canale da cui è attraversata, ultima propaggine di questa insenatura  lunga un miglio e mezzo. Ormeggiamo nella Marina ACI situata a sinistra, sul lato meridionale dell’ansa che precede la riva civica posta al termine della baia.

Nella calda luce del tardo pomeriggio che tinge Vrboska di un bagliore dorato è piacevole passeggiare sulle sponde del canale, per visitare nel centro storico, la Chiesa Fortezza di Santa Maria della Pietà. Un monumento unico nel suo genere, nato dall’esigenza di difendere chiesa e popolazione dall’attacco dei pirati turchi che, nel 1571, devastarono città e costa.

Vicino c’è la bella Chiesa di San Lorenzo (Sveti Lovre) ristrutturata in stile barocco nel 1600, con un polittico attribuito a Paolo Caliari (1528-1588), detto “il Veronese”, sull’altare maggiore.

Facendo base a Vrboska vale la pena di visitare anche la cittadina di Jelsa, poco più a sud, da cui è separata dal promontorio di Burkovo. La piazza centrale (Pjaca) di quest’ultima, con vista sul mandracchio, ospita le gelaterie più famose dell’isola e l’abitato antico, che sale verso la Chiesa Torre di Santa Maria (XIV-XVI sec.), rivela angoli meravigliosi, come la piazza di S. Giovanni con l’omonima chiesetta ottangolare di fine ‘600, miscellanea di stili architettonici dal gotico al barocco.

Verso Sucuraj

Riprendiamo la rotta verso est diretti a Sucuraj, paesino di pescatori all’estremità dell’isola con un piccolo porto movimentato dove approdano i traghetti provenienti dalla terraferma (Drvenik) che da qui dista solo tre miglia.

Il numero delle imbarcazioni da diporto diminuisce notevolmente in questo tratto di costa lungo circa 20 miglia priva di ripari sicuri in caso di maltempo. Solo a metà “strada” Pokrivenik, la baia più interna del golfo che si apre tra Punta Tanki e Punta Zarace, offre qualche ormeggio per piccole imbarcazioni e una rada molto bella dove ancorare tenendo conto che è esposta al NE.

Lo scenario che navigando si apre a prua, è spettacolare, monopolizzato dal Massiccio del Biokovo, imponente catena montuosa di calcare grigio. Si ormeggia nel porto di Sucuraj che non offre molti posti.

L’isola di Scedro

La costa meridionale non offre riparo in caso di maltempo prima della città di Hvar divenendo gradualmente più alta e liscia, ma con un paesaggio di pareti scoscese ricamate da muretti a secco e vigneti degradanti sul mare veramente suggestivo.

Una piacevole sosta a una ventina di miglia la offre la deliziosa isoletta di Scedro ricoperta di macchia mediterranea e pinete (a un miglio da Zavala sulla costa sud dell’isola di Hvar) dove si può ancorare sianella profonda insenatura trilobata di Lovisce, con acqua cristallina e calette di ciottoli, sia nella graziosa e più piccola Mostir.

La tappa successiva è di Dubovica, a circa 7 miglia, una delle più belle dell’isola, dove si trova anche la villa estiva della nobile famiglia Kasandric (1600-1800) oggi trasformata in
ristorante.

Si entra nella baia dopo aver superato il promontorio con le spettacolari Crvene Stijene, formazioni di rocce rosse stratificate e inclinate. La spiaggia è composta da piccoli ciottoli bianchissimi e l’acqua, di una trasparenza unica, gioca con le sfumature azzurre del cielo. Un tuffo è una tentazione irresistibile prima dell’arrivo dei barconi pieni di turisti.

Un paio di miglia più a ovest poi c’è il paesino di Milna, seguito da alcune insenature boscose dove si può trascorrere piacevolmente la giornata.

Hvar

La città di Hvar si comincia a intravedere superato lo stretto passaggio chiamato Zdrilo, tra il promontorio di Krizni Rat e l’isoletta di Jerolim (San Girolamo) e, doppiato l’isolotto di Galisnik, appare in tutto il suo splendore: nel mare azzurro della baia a forma di ferro di cavallo popolata di barchette di pescatori, barche a vela e yacht si specchia il pendio su cui degradano verso la riva le case e palazzi in pietra dorata dell’abitato sovrastato da una pineta e coronato dalla cittadella della fortezza Spanjol (1300-1800). Ci si innamora a prima vista di questa armoniosa città “veneziana” ricca di monumenti, musei, pinacoteche e artisti.

Il pittoresco Mandracchio, la Loggia del 1500 con l’adiacente torre dell’Orologio del 1400, l’immensa Pjaca con la Cattedrale di Sveti Stjepan (XIII-XVIII) e l’Arsenale (1300-1600) originariamente costruito per le galee veneziane e poi in parte trasformato in un teatro rinascimentale.

Non mancano come già detto lussuosi ristoranti, caffè, ritrovi notturni e discoteche, assediati dai turisti in piena estate, quando Hvar sembra diventare l’ombelico del mondo.

Sulla Riva destra sono disposti gli ormeggi attrezzati con acqua e corrente elettrica, monopolizzati, in genere, dai grandi yacht, meglio proseguire verso l’ACI marina Palmizana, seminascosto dalla vegetazione, sul lato nord orientale dell’isola di Sveti Stefan a due miglia e mezzo da Hvar (cui è collegata da un servizio di taxi-boat).

Le isole Pakleni

L’arcipelago delle Pakleni è l’esuberante compendio vegetale di Hvar. Questa ventina di isole, isolotti e scogli, fiori di roccia dalle forme sinuose ricoperti di pini e macchia mediterranea che profumano di rosmarino e resina sono un paradiso naturale in cui è facile “perdersi”.

Sveti Klement, conosciuta con il nome di Palmizana è l’isola più grande, trasformata da landa di nudo calcare a rigoglioso giardino botanico dal professor Eugen Meneghello che vi inaugurò nel 1906 un ostello “per il turismo”.

Oggi i suoi eredi gestiscono alcune splendide ville (unica stuttura ricettiva dell’arcipelago) e due ottimi ristoranti (Toto’s e Meneghello che funge anche da Galleria d’Arte) affacciati sulla celebre baia di Vinogradisce a sud, una delle migliori per trascorrere la notte, (ma non in caso di venti da SO).

Sul versante meridionale dell’isola si trovano anche le altre idilliche insenature che offrono un buon riparo di giorno, ossia Stari Stani, Tarsie e Soline (quest’ultima anche di notte con tempo stabile).

Per raggiungerle dalla Marina Aci o da Hvar bisogna entrare nel sinuoso passaggio creato a ovest dagli isolotti di Planikovac e Borovac e a est dall’isoletta di Marinkovac per poi puntare verso Punta Razanj a OSO. A Marinkovac si può ancorare, a nord, nella baia di Zdrilca dove si trova anche il ristorante Antonio (gavitelli a disposizione dei clienti) e a sud, fermarsi nell’insenatura di Stipanska, frequentata dai naturisti come pure il contiguo isolotto di Jerolim.

Si torna a Stari Grad

Poco più di due miglia separano l’ACI marina Palmizana da Capo Pelegrin, punto estremo dell’isola e limite ovest del Pakleni Kanal. Una volta doppiato completando la circumnavigazione dell’isola si incontrano ancora decine di insenature con spiagge bianche e piccoli villaggi sul mare, come Stiniva, Gracisce e Lucisce, prima di ancorare a Luka Tiha, nel fiordo di Stari Grad.

Hvar Notizie turistiche

Come arrivare

Per chi noleggia la barca in Croazia per raggiungere l’isola di Hvar, le basi di partenza ottimali sono Spalato e Trogir, che distano tra loro 25 chilometri.
In aereo – L’aeroporto di Spalato si trova vicino a Trogir ed è collegato a Roma dai voli della Croatia Airlines (www.croatiaairlines.com), easyJet (www.easyjet.com), Lufthansa (www.lufthansa.com).

In nave – Da Ancona fanno rotta su Spalato i traghetti di diverse compagnie di navigazione, come Jadrolinija (www.jadrolinija.hr), tutto l’anno, e Snav (www.snav.it) da aprile a ottobre.

Charter

  • Ultra sailing (ACI Marina Trogir, put Cumbrijana bb, Trogir; www.ultra-sailing.hr – VHF Canale 17). Società di charter con sede nell’ACI marina Trogir dispone di una flotta composta da 44 imbarcazioni Beneteau noleggiabili bareboat, con skipper o per crociere one way.
  • Nautika Centar Nava (Uvala baluni 1, Split, tel. 00385 21 407 700; www.navaboats.com). Situata a Spalato, è una delle più antiche società private di charter nautico della Croazia. Offre 35 imbarcazioni da 8,5 a 17 metri, a vela – inclusi catamarani – e a motore, dei migliori cantieri nautici (Beneteau, Lagoon, Sea Ray, Sun Odyssey, Riviera).

Porti e marina

  • ACI marina Vrboska (Vrboska, tel. 00385 21 774018; www.aci-marinas.com – VHF canale 17). Situato nella parte centro settentrionale dell’isola, alla fine di un lungo e sinuoso golfo, dispone di 119 ormeggi in mare, dotati di acqua e corrente elettrica, e 17 posti barca a terra. Tra i servizi: reception, sanitari, lavanderia, gru da 5 tonnellate, internet wi-fi, distributore di carburante. accanto alla gru.
  • ACI marina Palmižana (Hvar, tel. 00385 21 744995; www.aci-marinas.com – VHF canale 17). Situato sul versante nord orientale dell’isola di Palmižana (chiamata anche Sveti Klement) questo marina si nasconde in una delle baie più sicure dell’Adriatico, proprio di fronte all’isola di Hvar, che dista solo 2,5 miglia. Aperto da aprile a ottobre, dispone di 180 posti barca dotati di acqua e corrente elettrica. Tra i servizi: reception con cambiavalute, ristorante e caffè-bar, negozio di generi alimentari, area wellness con gazebo per massaggi, sanitari, internet wi-fi. Il distributore di carburante si trova nella baia di Križna Luka a Hvar città.
  • Riva di Hvar (Hvar città, tel/fax 00385 21 717630 – VHF canale 9). Per trovare posto sulla Riva più popolare e caotica della Croazia, posta nel cuore della città di Hvar, ci vuole fortuna. È dotata di prese d’acqua e corrente. In porto sono disponibili anche gavitelli fissi per un totale di circa 25 posti barca. Il distributore di carburante (INA, tel. 00385 21 741060) si trova nella baia di Križna Luka, a un miglio.
  • Porto di Stari Grad (Stari Grad, tel. 00385 21 278324/00385 91 5154745 – VHF canale 9). Posto alla fine di una baia lunga 5 miglia e protetta da tutti i venti, il porto turistico della città, situato a Nova Riva di fronte alle Autorità Portuali, dispone di circa 70 posti barca completamente attrezzati. In alternativa si può ormeggiare alle boe (circa 20) poste davanti alla riva.
    Marina Bilo Idro (Sveti Nedjelja, tel. 00385 21 745703; www.zlatanotok.hr). Sulla costa meridionale di Hvar, la famosa casa vinicola Plenkovic dispone di ristorante, B&B, cantina e marina con 35 posti barca protetto da un molo frangiflutto servito da acqua e corrente elettrica dove nella parte interna possono ormeggiare imbarcazioni fino a 18 metri e in quella esterna fino a 40 metri.
  • Porto di Jelsa (Jelsa, tel.  00385 91 4056698; www.tzjelsa.hr). Nella baia cittadina dispone lungo la riva di circa 40 posti barca, serviti da acqua e corrente elettrica, per imbarcazioni fino a 40 metri di lunghezza.

Ristoranti

  • Konoba Batana (Vagonj 25, Stari Grad, tel. 00385 95 8618381). Nascosto tra i vicoli della città. I tavoli sono disposti in un cortile con banco bar e cucina a vista dove lo chef Vinko prepara piatti originali come l’agnello con gamberi e il filetto di manzo con tartufi.
  • DiVino (Put Kriza 1, Hvar, tel. 00385 91 4377777; www.divino.com.hr). Alla fine della celebre Riva di Hvar, questo ottimo ristorante, che propone una cucina innovativa e una esaustiva carta dei vini, è ambientato in una romantica terrazza-giardino con vista spettacolare sulle Isole Pakleni.
  • Mala Milna (Punta Milna 3, Milna, tel. 00385 21 745043). Si trova nella caletta di Mala Milna. In menù tante specialità preparate con prodotti freschissimi, dalla paella al curry con cozze, pollo e gamberetti all’insalata di polpo.
  • Konoba Kod Ive (Baia di Veli Porat, Scedro, mob. 00385 99 5767031; www.hvar-zavala-scedro.hr). Trattoria di cucina dalmata della famiglia Jakas che affitta anche tre appartamenti moderni e confortevoli per le vacanze.
  • Restoran Meneghello (Palmižana, Isole Pakleni, tel. 00385 21 717270; www.palmizana.hr). Il meglio del meglio della cucina dalmata, dalla gregada alla buzzara di scampi, da gustare in una terrazza che è anche una galleria d’arte con vista sulla baia di Vinogradisce.