Il Santuario dei Mammiferi Marini è un’area protetta internazionale, istituita sulla base di un Accordo sottoscritto da Francia, Italia e Principato di Monaco per tutelare un vasto tratto di mare compreso fra la Costa Azzurra e l’Arcipelago Toscano. E’ stato inoltre inserito nella lista delle Aree di importanza mediterranea (Specialy Protected Areas of Mediterranean Importance – SPAMI) prevista dal Protocollo sulle aree specialmente protette della Convenzione di Barcellona.
E’ delimitato dalla congiungente che va da Punta Escam-pobariou, la punta ovest della penisola di Giens, a Capo Falcone, situato sulla costa occidentale della Sardegna, e dalla congiungente che va da Capo Ferro, situato sulla costa nord-orientale della Sardegna, a Fosso Chiarone, sulla costa toscana.

LE REGOLE DEL SANTUARIO
La vasta estensione rende il santuario una riserva atipica rispetto alle altre aree marine protette italiane. Al momento non sono state ancora stabilite da parte italiana specifiche misure di salvaguardia, ad eccezione di quanto riportato nell’art. 5 della Legge 391/2001, nel quale si vietano le competizione motonautiche. Gli articoli 4, 5, 6, 7, 8 dell’Accordo internazionale vincolano le nazioni contraenti a valutare periodicamente lo stato delle popolazioni marine, le cause di mortalità e le minacce che gravano sul loro habitat. Gli stati esercitano anche la sorveglianza, in particolare contro ogni forma di inquinamento che abbia un impatto diretto o indiretto sulla vita dei mammiferi marini. All’interno del perimetro vige il divieto di turbativa intenzionale e i contraenti si impegnano all’adozione di regole comuni riguardanti l’uso delle reti derivanti o altri sistemi che potrebbero comportarne la cattura accidentale.
La navigazione fra la Liguria e la Corsica offre la possibilità di fare whalewatching e gite organizzate partono da tutta la riviera ligure. Salpando da Genova si può visitare l’Acquario.