La Riserva Naturale delle Bocche di Bonifacio è la porzione francese del costituendo Parco Marino Internazionale tra Corsica e Sardegna, la cui parte italiana è ricompressa nel parco de La Maddalena. La riserva è gestita dall’Associazione per la Gestione delle Riserve Naturali delle Isole Cerbicale e Lavezzi, Tel. 0033.95507013. Consta di tre zone: la più estesa comporta l’applicazione delle sole regole generali, la zona di protezione rinforzata, dove ci sono alcuni limiti per la caccia e la pesca, e le zone di non prelievo, in qualche modo assimilabili alle nostre zone A. Attenzione: l’Isola di Cavallo è privata, è controllata da vigilanza privata e non è possibile recarvisi o sbarcare liberamente.

Regole generali
Nell’intero perimetro della riserva (80.000 ettari) la frequentazione è libera e autorizzata nel rispetto della tranquillità dei luoghi (divieto di nuocere a fauna e flora, – sbarcare con veicoli a motore e lasciare immondizia) Sono vietati: l’introduzione di specie non domestiche, la caccia nello stagno e nel golfo di Ventilegne. La pesca sportiva e la pesca professionale sono sottoposte alla regolamentazione ; non è consentita la pesca subacquea. E’ vietato lo sbarco, anche a piedi, sulle isole Piana, Ratino, Porraggia, Sperduti e sugli isolotti annessi all’isola di Lavezzi.

Zone a protezione rinforzata
Nelle zone a protezione rinforzata (circa 12.000 ettari) sono vietate la caccia e la pesca subacquea. Lo sbarco di persone è consentito solo nell’arcipelago di Lavezzi (Lavezzu, isolotto della Piramide e Piana). La circolazione delle persone è consentita solo sui sentieri segnati. Sugli isolotti sono vietati i cani e il campeggio è proibito.
La pesca sportiva è autorizzata dalla barca con i palangresi, la traina o la canna da lancio. La pesca professionale è autorizzata nell’ambito della regolamentazione definita per Bonifacio. L’immersione subacquea è consentita
La circolazione marittima, l’approdo e l’ancoraggio sono consentiti, ma possono essere regolamentati dal Prefetto Marittimo, sentito il comitato consultivo.

Zone di non prelievo (1200 ettari)
Sono vietate tutte le forme di caccia e di pesca ed oltre all’immersione subacquea; sono invece consentite la balneazione e l’apnea.